Caro Rocco ti scrivo, così mi distraggo un po’

Ciao Pà,

prima di tutto: auguri. Buon ottantacinquesimo compleanno. E buon onomastico. Come stai? Qui nell’insieme direi che ce la caviamo bene. Ieri sera c’è stata la tua messa di Trigesima. Non è stata una funzione proprio frizzante, eravamo in pochi. Diciamolo: una Trigesima a Ferragosto, con tutto il rispetto per l’Assunzione in Cielo di Maria di Nazareth, difficilmente mi fa il sold out a Grugliasco, di sabato, alle 18 e 30.

Però ha celebrato quel prete, non proprio di primo pelo, che a te è sempre piaciuto un sacco: don Renzo Savarino. L’ho visto arrivare e parcheggiare nel cortile della parrocchia. Guidava una Punto del pleistocene, rattoppata come quella di un contadino calabro, vestito con una semplicità che sfiorava il livello “dai comprati una cosa, anche dai cinesi va bene!” e una cartellina di plastica verde pisello risalente, temo, alle sue elementari. Un prete così (che comunque nella Diocesi di Torino vanta una curriculum lungo una cifra e un’autorevolezza che Luigi Di Maio si sogna ) non poteva che essere il tuo (e il mio) preferito. Tra l’altro ha fatto un predicozzo della madonna, sulla Madonna (ovviamente). Bravo don Renzo. Voto: 9.

Il tuo posto, quello sotto la statua di San Giuseppe, a destra guardando l’altare era libero. Non mi è stato difficile vederti lì, ad assistere con noi alla Messa. Il Padre Nostro e il Salve Regina li abbiamo recitati in latino, proprio come piace a te, nostalgico che non sei altro! Sul Pater ho vacillato, sul Salve Regina è andata meglio.

Tornando a noi, sappi che è stato un buon mese. Facciamo i conti con la tua assenza e per quanto mi riguarda, ti confesso, che saperti finalmente in pace da qualche parte, mi rasserena molto.

Ti devo però segnalare uno di quegli eventi che, negli anni, hai sempre accolto con gioia vera, sincera, profonda, anche se tutto sommato misurata: gli Agnelli anche quest’anno la Coppa dei Campioni non la vincono. Si sono arenati agli Ottavi di Finale, presi a schiaffi dal Lione, squadra di onesti pedatori, nulla più. Lo so, da bravo ex operaio della Mirafiori, sindacalista militante, avresti preferito che gli Agnelli perdessero in finale, ma lo sai anche tu: se di finali ne giochi 120 in 120 anni, una la imbrocchi, c’è poco da fare. Perchè correre rischi inutili? La lotta di classe può essere efficace anche in un ottavo di finale.

Non ti racconto nulla della più che possibile alleanza strutturale tra Partito Democratico e Movimento 5 Stelle alle amministrative, altrimenti mi sa che inizi a dire cose irripetibili in minervinese stretto e ti becchi qualche mese di Purgatorio senza la condizionale. I tempi di Sandro Pertini sono finiti da tempo papà, ci sono rimasti solo Francesco Boccia e Vito Crimi. Meglio farsene una ragione.

Dimenticavo: ho scritto un libro. Nulla di che, ma un po’ mi spiace tu non lo possa leggere, come facevi per i miei primi articoli. Che poi ritagliavi, fotocopiavi e distribuivi urbi et orbi. Mi vergognavo come un cane, ma sotto sotto ero felice tu lo facessi. Lo so, avrei dovuto dirtelo per tempo.

Caro Rocco, direi che per il momento è tutto. Salutaci mamma. Tanto.

Tuo Figlio

PS Non credo che i defunti in sogno possano dare davvero i numeri vincenti del Lotto, ma se invece, vi risultasse il contrario, mi appellerei alla vostra proverbiale generosità.

 

 

 

12 Comments on "Caro Rocco ti scrivo, così mi distraggo un po’"

  1. Caro Sante, sei sempre grande e sempre mi fai commuovere..ti ringrazio per questo…per l’ossigeno che ogni volta mi regali con le tue parole.
    Ti abbraccio come sempre

  2. Profondo, commovente e sentito.
    Bravo Sante, anche di questo sarebbe orgoglioso Rocco

  3. Carla Lassandro | 16 Agosto 2020 at 16:49 | Rispondi

    Sante
    ❣️💖💗
    Anche stavolta, anzi stavolta ancora un po’ di più mi hai commossa
    Quella parte sensibile, straordinaria di te…. 😉

  4. Grazie Sante, i tuoi scritti arrivano dritti al cuore. In attesa di leggere il tuo libro ti abbraccio forte, Elena

  5. Ho riso e pianto. Bellissime parole. Bravo Sante! 🤗

  6. Caro Sante sono Laura la figlia di Stillavato, mi hai commossa, non sono riuscita ad avvicinarmi nei giorni del rosario e del funerale per farti le mie condoglianze.
    Mio papà c’era al rosario vicino a me e alla mia mamma, non l’ho mai visto commosso in tutta la sua vita come quando ha abbracciato tua sorella.
    Rocco era un uomo speciale come il mio papà , non potrò mai dimenticarlo.
    Grazie per la condivisione

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