NOTTE TEMPO

Un balzo nel letto, il cuore che batte all’impazzata, qualche frazione di secondo per realizzare il realizzabile, una specie di urlo soffocato “Papà!” e con un passo sono in camera tua.  Un tempo brevissimo, eppure dilatato all’infinito, nel quale ho pensato tutto e il suo contrario.

Mi hai svegliato con un grido di dolore, o almeno così l’ho percepito nel sonno, un suono stonato, vero, terreo, ultimo.

Mi affaccio al tuo letto, io sì, trattenendo il respiro e cercando di placare il sangue che pompava nelle tempie. Respiravi normalmente, assorto nella tua dimensione lontana. È stato solo un respiro uscito male, un sogno troppo brutto anche per chi è affetto da demenza senile, o chissà cos’altro.

Da diverse settimane ripeto a me stesso, e a chi mi chiede di te, che ciò che stai vivendo non ha alcun senso, che la dignità è un valore inalienabile, che dopo una vita esemplare come la tua, si ha il diritto a lasciare il proprio tempo a testa alta, salutando con consapevolezza chi ti ha voluto bene e raggiungere finalmente chi hai amato per una vita.

Poi all’improvviso scopri che non è esattamente così, che quel grido soffocato speri non sia l’ultimo respiro, che in fondo la tua presenza assente un senso, per quanto piccolo, ancora lo ha. Non fosse altro perchè sei mio padre. Vecchio, malandato, inerme. Ma mio padre.

Il cuore, il mio, ancora sente l’eco di questa notte. Erano le 4 e 50, almeno credo.

3 Comments on "NOTTE TEMPO"

  1. Claudio Ferrari | 6 Giugno 2020 at 8:18 | Rispondi

  2. La dignità sempre, la dignità fino al fondo della vita. Un lasciare il mondo con quel rispetto che è stato consegnato agli altri. Una semplice azione di civiltà. Esiste?

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