ORA SEI LIBERO

Lo so papà, non suona bene, ma vederti sereno è rigenerante. È vero, sei morto, continui a essere sdraiato e assente, come da metà marzo in poi, però ora sei tornato a essere te stesso. Nel tuo vestito blu, con la camicia bianca e la cravatta della domenica. Vestito a festa. Tu avresti detto “azzimato”, con quegli adattamenti dal minervinese all’italiano, che mi hanno fatto credere per anni che tutto il mondo potesse apprezzare persino l’esistenza e il gusto (in verità terribile) dei lambascioni.

Sei tornato ad essere Rocco. Diciamo meglio: sei tornato a essere “Rocchino”, come tutti ti hanno sempre chiamato, anche se adesso sei adagiato in una bara “modello ecologico”, che abbiamo scelto in onore della tua dedizione quasi militante alla causa del riciclo e della raccolta differenziata.

Ora non sei più contratto dalla malattia, dolente, incapace di gestire le tue azioni quotidiane e i tuoi pensieri. Non sei più dipendente da nessuno, non sei più ancorato ai gesti di altri, alle scelte di altri.

Sei libero papà, qualunque sia la dimensione nella quale ti trovi, sei libero di tornare a essere ciò che sei sempre stato: un uomo tutto d’un pezzo, un padre esemplare, un nonno quasi mieloso, un amico vero per una moltitudine di persone che in questi giorni ci sta colmando di affetto e ricordi che ti riguardano. Piccoli particolari che ignoravamo, dettagli sconosciuti che confermano ciò che Bianca ed io sapevamo da tempo: siamo stati fortunati ad avere un papà che ci ha spinto a credere che essere delle brave persone non è una debolezza, ma un valore.

Sulla tua bara (che però, secondo Matteo, assomiglia troppo a una libreria dell’Ikea) accanto al crocifisso, poseremo, come ci hai chiesto, un garofano rosso. Sarà l’unico fiore che ti accompagnerà.

Sei nato cattolico e socialista, in una famiglia cattolica, socialista e antifascista. Sei cresciuto con il mito di Sandro Pertini (al quale, in un comizio, hai scattato una foto degna di Steve McCurry) e di don Luigi, il parroco di Minervino, che citavi un giorno sì e l’altro pure. Hai sostenuto i preti operai della carrozzeria di Mirafiori, ci portavi a ascoltare il Cardinale Pellegrino in Duomo. Solo Craxi ti ha fregato e non l’hai mai perdonato del tutto.

Quel garofano e quel crocifisso racchiudono tutta la fatica che hai fatto in fabbrica, in famiglia, in piazza, per affermare che un mondo migliore si può costruire solo e se saremo capaci di voler bene davvero senza aspettarci nulla in cambio, di provare empatia e compassione, di dare fiducia anche a chi non conosciamo. Sopratutto se soffre, se è povero, se è solo.

Quest’eredità, te lo prometto papà, non andrà perduta.

Ciao Rocchino.

 

 

 

8 Comments on "ORA SEI LIBERO"

  1. Sante il tuo papà ce lo hai raccontato così bene da darci la sensazione di conoscerlo da sempre. Gli hai chiesto di resistere fino a quando avrebbe potuto avere un funerale degno di lui. E lui ti ha ascoltato. Tanto di lui lo si ritrova in te. Come lui sei un signore. Un uomo che non si arrende.

  2. Caro Sante tuo papà sarà stato tanto fiero dell’uomo che sei…ti voglio bene, sempre.

  3. Giacomo Nigro | 16 Luglio 2020 at 13:35 | Rispondi

    Bellissimo e sereno ricordo. Bravo Sante!

  4. Bellissima lettera di saluto ad un socialista vecchio stampo che si commuove sicuramente alla vista di un garofano rosso ed è orgoglioso di un figliolo come te. Condoglianze

  5. elisabetta d'acunto | 16 Luglio 2020 at 15:07 | Rispondi

    Ciao Sante. Anche se non ci siamo più visti, i tuoi genitori sono e saranno sempre nei nostri cuori. Bellissime parole quelle che hai scritto, identificano il grande uomo che era il tuo caro papà, dolce e sempre gentile con tutti, umano e con un grande equilibrio morale. Ci sarà sempre per noi, come ci sarà sempre la tua bellissima mamma. Coraggio, segui le loro orme e vivi la tua vita con i grandi insegnamenti di due belle persone. Un abbraccio Sante!

  6. Carla Lassandro | 16 Luglio 2020 at 16:47 | Rispondi

    Sante
    Che papà grande hai avuto❤️

  7. Un abbraccio Sante ….emozione grande leggere ciò che hai scritto …

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