LA MONETA DALL’ELICOTTERO – Italia Rossa giorno 26 e 27

L’ho conosciuto per lavoro un annetto fa ed è stato amore a prima vista. Giuseppe Russo ha due qualità straordinarie: è intelligente (perchè ha studiato e studia tanto) e quando apre bocca, anche un babbeo come me capisce. Non tutto, non sempre, ma mi rendo conto che l’incomprensibile all’improvviso diventa meno oscuro. Intuisco i nessi, i collegamenti, le ragioni. Potevo non innamorarmi di una così? No, non potevo.

E ora ve ne innamorerete anche voi.

Giuseppe Russo è un economista, ma non uno qualsiasi. Pur essendo piuttosto giovane, ogni anno, con il suo Rapporto Rota, che elabora con i colleghi del Centro Einaudi di cui è direttore, fa tremare i polsi a tutta la classe politica cittadina (e non solo).

Da bravo economista sta studiando gli scenari presenti e futuri del casino pandemico targato Covid19.

Ieri, via whatsapp, mi ha mandato un documento in PDF, che sta iniziando a girare, che trovate sul sito del Centro Einaudi, che vi allego e che vi  invito a leggere. Con attenzione.

Sintetizzerei così: dobbiamo rompere il salvadanaio e iniziare a usare i risparmi. Se, ci sono. Sì, ma poi? L’unica possibilità è che piovano soldi dal cielo (non è una battuta, si chiama Helicopter Money e chi ne ha parlato seriamente in tempi recenti è Ben Bernanke. Inoltre, sarebbe bene che i due paradisi fiscali della UE, cioè Olanda e Lussemburgo, iniziassero a pagare a tutti noi dazio della loro furbizia fiscale.

C’è un dato che mi ha fatto accapponare la pelle: il 26% della ricchezza mondiale è nascosta in un paradiso fiscale. Parliamo di 30 mila miliardi di dollari. Non ho nemmeno idea di quanti zeri ci vogliano per scriverlo.

Sempre via whatsapp gli ho chiesto: “Ammesso che a fine maggio si inizi a rivedere un barlume di normalità che scenario avremo davanti a noi?”

Sto facendo i conti. La normalità non ci sarà fino a che non interverrà il vaccino. La fase di convivenza con il virus rende impossibile il ritorno alla normalità completa.
Il punto è che l’economia si tiene insieme meglio con la domanda, che con i sussidi a chi produce. Chi produce deve avere la fiscalizzazione dei costi fissi pagati nell’inattività. Ma poi occorre muovere la domanda e l’unica opzione veramente efficace è la moneta dall’elicottero.

Temo che non si farà, non tanto per motivi legali ovviabili, quanto per una immotivata paura inflazionistica tedesca, che si ebbe quando un secolo fa le tecnologie non permettevano di produrre abbastanza.

Adesso possiamo produrre molto di più di quanto serve, senza investire per aggiunta. Per questo, la moneta dall’elicottero non sarebbe un problema. Se non si farà, nella migliore delle ipotesi avremo sussidi insufficienti che causeranno una caduta di produzione, reddito e occupazione, che si stabiliranno a un nuovo equilibrio, ma con qualche milione di disoccupati in più.

Nella peggiore, il debito vecchio, cumulato al nuovo, senza sufficiente solidarietà europea, potrebbe farci perdere l’accesso al mercato dei capitali, con le conseguenze che si possono immaginare. Le prossime settimane saranno decisive. Le scelte sbagliate o omesse le pagheremo per decenni.

Per DE-CEN-NI.

Qui sotto (e qui) il documento scaricabile.

Salvadanai del Coronavirus

 

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