È passato quasi un mese. Ad oggi la clip registra 104 mila visualizzazioni e 529 condivisioni su Facebook. Lo share della puntata, andata in onda su Rai 3, è stato buono. Oltre 1 milione di telespettatori. 

Un sacco di gente ha posato il telecomando e deciso di ascoltare la mia storia minima. Parliamo, più o meno, degli abitanti di Torino, più Collegno, Grugliasco e Rivoli. Neonati compresi.

Mi sono preso la briga di leggere tutti i commenti in calce alla clip postata sulla pagina Facebook di Rai3. A qualcuno ho risposto e ho cercato di ringraziare tutti. Un’emoticon di ringraziamento. Funziona così. Ho trovato molte parole di affetto sincero, semplice, spontaneo. Qualcuno, condividendo la clip, ha scritto parole che mi hanno regalato stupore commosso. Uomini soprattutto. E tra i commenti nessun insulto. Di questi tempi non è poca cosa.

Quando mi hanno chiesto se ero disponibile a raccontare la mia storia minima, il momento in cui qualcuno o qualcosa mi ha “fatto svoltare”, non ho indugiato. Volevo farlo. Ne avevo forse bisogno. Le paure vanno esorcizzate in qualche modo.

Ovviamente non è cambiato nulla. La realtà, per essere mutata, ha bisogno di qualcosa in più di uno schermo luminoso, però ho permesso a quella parte buia che alberga in me, di prendere fiato, di osservare più da vicino il bicchiere mezzo pieno e di avere un po’ meno paura del futuro.

Sono un uomo che ha superato il mezzo secolo, sono in salute, ho due figli nei quali mi ritrovo e una compagna in grado di aggiungere acqua a quel bicchiere quando mi sembra che non ce ne sia più.

Sono fortunato, più fortunato di quanto sospettassi.  La televisione può fare anche cose buone. 

https://www.raiplay.it/video/2019/09/Storie-Minime-9bac5a9d-ff89-4093-9c7d-b18b5371739c.html