IL PACCO DI CITTADINANZA

L’ho intervistato due ore fa, a Torino. Non dirò chi è, non serve. È un economista di quelli che ai convegni vogliono tutti, perchè è piuttosto giovane, studia e analizza numeri, fa statistiche, elabora, progetta. Soprattutto, tutti glielo riconoscono, è fottutamente bravo in ciò che fa.

A fine intervista, a telecamera spenta ho chiesto: Secondo lei il reddito di cittadinanza ci affossa tutti? “No, impossibile, ma ci farà male. Molto male”. Perché? “C’era già uno strumento che funzionava, ed era il Reddito Di Inclusione. Era in mano ai Comuni, agli assistenti sociali, e ciò garantiva che il sostegno andasse davvero a chi ne aveva bisogno. Andava potenziato a manetta, invece… ”

Invece? “L’ INPS guarda la realtà da 10 mila metri d’altezza, usa parametri, l’assistente sociale no, è lì che si confronta con il territorio, non usa tabelle e basta, usa il buon senso. Valuta e interviene, progetta un’azione su misura. Il REI potenziato avrebbe davvero colpito al cuore la povertà. Lo stava già facendo. E poi, diciamocelo, da Firenze in giù il Reddito di Cittadinanza, sarà la vigna dei furbi. I controlli? Ma si figuri. Ma li vede? Guardia di Finanza, i Carabinieri, e poi i ricorsi, i tribunali, le vertenze senza fine. Quanto ci costerà tutto l’apparato di controllo? E a fronte di cosa? Tutto per 780 euro al mese? Lo sappiamo che c’è un’area di questo Paese che viaggia diversamente, che ha sì un deficit infrastrutturale, ma che ha anche un po’ di pigrizia culturale, che fatica a mettersi in gioco e proprio lì facciamo arrivare contributi a pioggia?”.

Guardi che sono di origini meridionali. “Pure io, e parlo con cognizione di causa, le assicuro”.

Quindi? “C’è una cosa che a me spaventa davvero, e sono i cretini al potere”.

Amen.

 

Be the first to comment on "IL PACCO DI CITTADINANZA"

Leave a comment

Your email address will not be published.


*