BUON VOTO A VOI

Appena felicemente chiusa la prenotazione del nostro volo low cost (partenza prevista venerdì 7 giugno con rientro il 10), ci siamo chiesti: “Ma in quel fine settimana non avevamo già qualcosa da fare?”. Era marzo. Pausa. La lampadina che si accende. Sì: andare a votare!

Questa volta quindi non voterò, non potrò proprio farlo. Sarò oltremanica. Niente elezioni regionali e niente europee. Credo sia la prima volta in assoluto, ma come si dice: “c’è sempre una prima volta“. Eppure, confesso, non sono affatto turbato, anzi. Grazie a questa forzata astensione non sto vivendo il travaglio pre elettorale, l’ansia della scelta, il peso della responsabilità.

Ovviamente, la domanda me la sono fatta. Avessi potuto, quale partito avrei votato, quali candidati avrei scelto?

Partiamo dalle regionali. In Piemonte la lotta è tra il presidente uscente Alberto Cirio e Gianna Pentenero (nella foto). Quest’ultima per candidarsi ha lasciato libero il posto da assessora nella giunta comunale di Torino. Una brava persona, da tanti anni nell’agone politico, ma che però proprio non mi scalda il cuore.

E poi, diciamolo con franchezza: Cirio potrebbe essere tranquillamente un candidato del centro sinistra. Tra lui e un Beppe Sala qualsiasi le differenze sono minime. Ciro è uno concreto, quando parla non sfronzola, parla il linguaggio dell’imprenditore albese che ha dimestichezza con la fatica, è simpatico, ha il senso della misura, non ama la sovraesposizione mediatica o social . Da lui comprerei un’auto usata. Non l’avrei votato solo perchè se hai dei salviniani e dei fasci in squadra (e lui li ha) il grande passo mi è impossibile. Quindi avrei mestamente votato la Pentenero.

Arriviamo al voto di lista e alla preferenza. L’unica lista che nel centro sinistra ha un po’ di spessore è quella del PD. Forse mi sarei turato di nuovo il naso giusto per dare il voto di preferenza a Stefano Vanzini, vecchio lupo di mare e uomo di cantiere, al quale mi lega antica amicizia. Senza Stefano in gara probabilmente avrei optato per un voto senza preferenza per la lista Stati Uniti d’Europa.

Alle Europee, invece, sarei partito con una piccola certezza: non avrei votato PD. Peccato perchè in lista c’è Luca Jahier, che seguo da tempo, che già frequenta i palazzi europei con autorevolezza e avrebbe cose da dire a Bruxelles. Avrei quindi votato Azione e dato la preferenza al milanese Daniele Nahum.

Seguirò il voto dal London Bridge e tornerò con pochi rimpianti sul patrio suolo a risultati consolidati. Buon voto a voi.

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