Stronzi

Pulitzer2016

 

Non sono tutti uguali. I politici. Nell’insieme, sì, sono un gruppo sociale deteriorato, ma espressione plastica di chi li ha votati. Però, come nella vita di tutti i giorni, anche in politica, ci sono stronzi assai più stronzi degli altri.
Un esempio.
Ieri, il parlamento Europeo, ha votato la modifica del Trattato di Dublino. Una votazione, nel suo piccolo, storica, che riguarda direttamente le vite di molte persone e, indirettamente, l’umore dei cittadini di mezza Europa.
Il Trattato di Dublino, in sintesi, obbliga il paese che accoglie (registrandolo) un richiedente asilo, a gestirlo in toto. E’ suo, punto. Con tutto ciò che ne consegue.
Va da sé, che per un povero Cristo in fuga da una persecuzione a sud del Mediterraneo, è difficile sbarcare a Oslo. Arriverà per forza in Italia, Spagna, Grecia, Malta. Malta, da tempo, lo ricaccia in mare senza farsi domande. Italia, Grecia e Spagna (per fortuna della decenza) no.
Rimettere in discussione quel trattato significa che non dovranno più essere solo i paesi di confine della UE a gestire uno dei fenomeni più complicati di questo nostro travagliato tempo, ma tutti i paesi membri.
Il voto è passato a maggioranza. Una boccata d’ossigeno, in prospettiva, per l’Italia.
Eppure, due partiti dell’italico stivale si sono opposti, hanno votato contro la riforma. Assurdo, direte voi. Certo, è assurdo. Ma se è uno è più stronzo degli altri stronzi, no, non è assurdo.
La Lega di Salvini ha votato contro (per la precisione si sono astenuti. Conigli). Vabbè, in questo caso c’è un problema a monte. Inutile spendere una sola parola di spiegazione.
Ma a votare contro è stato anche il Movimento 5 Stelle, e qui comprendere è più difficile.
Tre le ipotesi.
1. Non erano in grado di capire il testo della proposta di modifica. So’ ragazzi, sono appena arrivati, etc. etc.
2. Hanno difficoltà con la geografia. Possibile, vista le difficoltà dell’aspirante Premier del Movimento a collocare i paesi sul mappamondo.
3. Il caos fa comodo. Soffiare sul fuoco, fa comodo. Tanto, i richiedenti asilo, non votano, anzi, fanno perdere voti. Più in Italia sul tema c’è preoccupazione, più in cabina elettorale si raccoglierà dividendo.
Tra le tre ipotesi quest’ultima, temo sia da preferire.
Auguro a tutti quei parlamentari che ieri hanno votato NO alla riforma del Trattato di Dublino, che il buddismo abbia ragione, che esista la reincarnazione e che al prossimo giro, rinascano tutti in un luogo della terra talmente inospitale da costringerli alla fuga. Avventurosa, dolorosa, spesso mortale. E auguro agli eventuali sopravvissuti, di sbarcare in un paese governato da loro discendenti politici.
Prima o poi i conti devono tornare. Soprattutto se si è stronzi.

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