BARCOLLO – Italia Rossa giorno 7

Oggi ho barcollato. Dopo una settimana di ottimismo e nuove scoperte ho sentito le certezze incrinarsi.

Avete presente quella crepa nel parabrezza in alto a destra, quel piccolo segno irregolare causato dal sassolino beccato random in tangenziale, alzato dal SUV sfrecciato ai mille all’ora? Tutto bene, per carità, continui a viaggiare come se nulla fosse. Visuale perfetta, vetro temperato ancora in piena salute, ma sai anche che quel parabrezza, così messo, non passerebbe la revisione.

Succede che, barcollante, devo passare dai miei figli. Li trovo sorridenti e sereni; ti fanno vedere quello che urla “Ce la faremoooooo” su Instagram, manco avessimo vinto i Mondiali, quello che ogni giorno sul balcone canta una canzone di Sanremo, e poi l’album dei calciatori Panini (“Papà dell’Inter abbiamo poche figu,  ma guarda quelli della Juve. Sono tutti attaccati a testa in giù!“. Adoro quando il DNA si manifesta così),  infine c’è il cane che ti riempie di peli e l’erede femmina che ti scatta una foto con il faccione incastonato in un disegno dove campeggia la scritta “andrà tutto bene“.

Allora tiri il fiato, saluti, esci e ti rendi conto improvvisamente che barcolli di meno. Ti avvii verso casa ringraziando qualche ente superiore di averti dato l’estro di avere contribuito, anni fa, alla creazione dei due eredi. Infine apri la porta e un sorriso e un abbraccio ti confermano che è vero, andrà tutto bene.

Non potrà andare diversamente.

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