– 72 ore

occhiAlCielo

Non passa giorno che non mi dica almeno una volta: “Sante, tu sei il re dei pirla”. Dopo il primo crowdfunding, due anni fa, lo avevo giurato a me stesso: “Mai più”.
Invece, ci sono cascato di nuovo.
La campagna 2015/16 è durata tre mesi e chiude tra 72 ore.

Mi ha risucchiato energie che non avevo, denaro che non avevo, sicurezze che non avevo. Avevo attese alte, lo confesso. Forse troppo alte. Ma alla fine sono molto soddisfatto. Ho fatto tutto ciò che ero in grado di fare, con tutti i limiti del caso.

Devo un grazie articolare a Elena Bona per due motivi. Primo: per la professionalità con la quale ha rimesso mano al sito e per come ha gestito la pagina Facebook di Occhi al cielo. Secondo: per l’incoraggiamento costante, anche di fronte a risultati non proprio brillanti e ai miei, non rari, accenni depressivi.

So bene che il mio progetto ha un limite grande come un condominio di periferia: è troppo poco cattolico per i cattolici e troppo cattolico per i non cattolici.

Ma io sono fatto così: sono un cattolico dubitante, un ex catto comunista, uno che non va più a messa, ma entra in chiesa solo quando è vuota e accende un cero alla Madonna, uno che litiga con i clericali e gli anticlericali, uno che crede che le sentinelle in piedi siano sì delle brave persone, ma che dovrebbero sedersi e bere qualcosa in grazia di Dio con i passanti, uno che pensa che se ti vuoi sbattezzare perché la religione è un’ imposizione culturale delle oligarchie, dovresti farti un infuso di erbe e goderti un’ alba e un tramonto. E ringraziare che qualcuno o qualcosa ti possa far assistere a uno spettacolo del genere. Tutti i giorni.

Poi voglio bene alle persone che si vogliono bene, anche se sono dello stesso sesso. Sono ammirato della loro voglia di sposarsi (io che non ce l’ho fatta a reggerlo, un matrimonio) e di procreare o adottare un bambino (e come padre orgoglioso dei propri figli, posso dar loro torto?). Amore contro natura? Dai su …

Ho lavorato tutta la vita tra conventi e parrocchie. Un’esperienza straordinaria e tanto profonda da permettermi di riconoscere i grandissimi meriti e i tanti, anche gravi, difetti che quel mondo ha.

So quanto grande, profonda, unica e interessante sia la vita che scorre nella vene della Chiesa Cattolica italiana. Per un Bertone qualunque ci sono 100 parroci straordinari. E altrettante suore che, in silenzio e facendosi un culo così, reggono l’intera baracca.

E’ pieno di preti e suore normali. Persone di Fede che tutti i giorni si confrontano con il mondo circostante e ne ascoltano il lamento. Poi prendono posizione. Ma non usano il catechismo della Chiesa Cattolica. Usano il buon senso.

Ecco, a me piace la Chiesa del Buon Senso.
E ho provato a raccontarla una prima volta due anni fa con una webserie. Ora ci riproverò. Di nuovo. Grazie a un centinaio di amici che hanno creduto nella mia reiterata follia.

Scusate se è poco.

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