E ALLORA IL PD?

Di fronte all’evidente stato comatoso nel quale versa il riformismo, sancito dalle ennesime dimissioni di un segretario del Partito Democratico, avevo bisogno di conforto. Avevo bisogno di parlare con Michele Paolino.

Per fortuna Michele ha risposto al telefono. Il suo parere per me conta, e conta molto. Prima di tutto perchè non se la tira mai, anche se potrebbe. Eccome se potrebbe.

Ex consigliere comunale, ex presidente di circoscrizione in Borgo San Paolo (chi conosce Torino sa quanto pesi quel quartiere nella storia della sinistra operaia torinese) e fa parte della Direzione Nazionale del Partito Democratico. Non solo: gestisce una bocciofila, anzi, “la” bocciofila per eccellenza: La Frejus.

A Torino, il prossimo maggio, avremmo dovuto scegliere il nuovo Sindaco. L’appuntamento, causa pandemia, è stato posticipato (pare) a ottobre. Il PD, ad oggi, non ha ancora scelto un suo candidato per Palazzo Civico, e in questo ultimo periodo l‘unico luogo nel quale i cittadini e gli aspiranti candidati si sono ritrovati per discutere in santa pace, con franchezza, tra una spaghettata e un bicchiere di barbera, sulla città che vorrebbero, è stata la bocciofila di Michele Paolino.

Quindi, a Michele, questa mattina ho chiesto: E allora il Pd? Lui mi ha risposto così:

Che vuoi che ti dica … Zingaretti, che è un galantuomo, non ha retto. Se arrivi a dire che ti vergogni del tuo partito significa che non sei più in grado di tenere le redini e che l’unica strada che ti rimane è salutare e mandare tutti a quale paese.”

Però?Però se vivi tra il palazzo della Regione Lazio, di cui ti devi occupare, e la sede del partito per gestire le beghe interne, allora perdi il contatto con la realtà. Non è un caso se il PD non ha più una linea politica decente. Sono due anni che inseguiamo gli altri e il disorientamento della base è totale“.

Ma non è colpa di Matteo Renzi, dei renziani, degli ex renziani ancora nel PD?Ma lascia stare Renzi, non c’entra niente. Qui c’è una dicotomia grande come una casa. Il partito a Roma vuole che l’accordo nazionale con il M5s si ribalti sui territori, ma i territori non ne vogliono sapere. Non so se sia giusto o sbagliato, ma questa è la realtà. Gli elettori non sanno più cosa pensare. Vuoi un esempio concreto?“.

Stai per parlare delle primarie:Bravo. Si fanno, non si fanno, no, le facciamo, ma on line. ON LINE? E chi siamo noi, quelli della Piattaforma Rousseau? Ti ricordi quando ci dicevano che con le primarie avrebbero votato i “nemici” e inquinato il risultato? Sarebbe stato impossibile. A Borgo San Paolo, ci conosciamo tutti, e so perfettamente chi vota centro sinistra e chi no. Se i leghisti fossero venuti a votare alle primarie del PD li avrei fermati prima ancora che si avvicinassero al seggio. Invece se le fai on line, allora sì, che sei permeabile a chiunque. E poi, diciamocelo una volta per tutte, vogliamo un partito fatto di persone che partecipano alla vita politica alzandosi, uscendo di casa, andando a un banchetto a firmare, o un partito digitale?

Michele, il PD, è morto. “Ma nemmeno per idea, anzi. È l’ultimo partito popolare, insieme alla Lega, radicato e presente sul territorio. Noi davvero vogliamo una politica senza la mediazione dei partiti? Non credo. Giuseppe Conte parlava in diretta Facebook, un giorno sì e l’altro pure, saltava il filtro dei giornalisti, di un organismo dirigente, di un confronto vero con la base. Non è andata benissimo. La storia del PD è un’altra da 15 anni, noi non dobbiamo inseguire il M5s, ma ripartire da ciò che siamo: una comunità fatta di persone.

Ok, il PD non è ancora morto, ma se a Torino si fosse votato a maggio, come previsto, la sconfitta sarebbe stata probabile. “Forse. Vediamo adesso cosa succede da qui a ottobre. Un candidato per il centro sinistra ci sarebbe, e si chiama Stefano Lorusso, capogruppo in Comune. Però a Roma nicchiano, ne vorrebbero uno morbido con il M5s, e Lorusso non lo è affatto. Però se il segretario cittadino del partito si fa sentire dai vertici, scegliamo in autonomia e iniziamo a fare come si deve la campagna elettorale. Allora ce la giochiamo“.

Ma un candidato civico che sparigli le carte?Anche la società civile è cambiata tanto caro Sante, i blocchi sociali di un tempo non ci sono più. La candidatura del Rettore del Politecnico è morta sul nascere, quella di Claudio Marchisio una bufala. Insomma, la vedo difficile.

E la bocciofila?Guarda, da quando abbiamo dovuto richiudere a causa del Covid, le varie anime del partito hanno ricominciato a litigare sui giornali come delle comari. Sarà un caso?“.

No Michele, non è un caso. Che passi presto la pandemia, che riapra la bocciofila e si torni a parlare di politica come sai fare tu.

PS Nella notte tra venerdì e sabato dei ladri sono entrati a La Frejus e hanno rubato il televisore. Per qualcuno non c’è redenzione possibile.

2 Comments on "E ALLORA IL PD?"

  1. E Michele Paolino candidato sindaco? La città come La Frejus: ne guadagneremmo tutti

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