Elettori brava gente

Massimo D'Alema

 

Tre mesi fa, correva il 4 dicembre (verso tarda sera), un eterogeneo popolo di elettori gioiva in piazza per avere salvato la Costituzione e restituito all’Italia la libertà minacciata gravemente da un progetto di riforma che, ai più geniali di tutti, ricordava il famigerato “Piano di rinascita democratica” di Gelli Licio.

Se fosse passato il , al netto della dittatura militare che dubito sarebbe sopraggiunta, oggi, non avremmo più il bicameralismo perfettamente inutile, 350 politici in meno (630 credo possano bastare, 1 ogni 100 mila abitanti è una buona media), e avremmo salutato senza rimpianti il misterioso CnelPer non parlare della riforma dell’istituto del Referendum. 

A tre mesi di distanza, invece, come prevedibile, siamo nella melma conclamata. Renzi Matteo si è dimesso da Premier (e da Segretario del PD, partito di maggioranza relativa) e al suo posto, a Palazzo Chigi, c’è un uomo pio, capace, ma debole e trasparente (altro che Governo fotocopia … Fate giocare la Gobba una domenica con Higuain e la settimana dopo con stessa formazione, ma con Sturaro al posto del Pipita e poi mi dite se è tutto uguale. Badola).

La nuova legge elettorale non si vede nemmeno all’orizzonte (e senza quella dalla melma non ci si schioda), dal PD di Renzi Matteo è fuggito il DP di Massimo Baffo D’Alema (che faccio? Rido?), i Five Stars stanno ancora cercando gli assessori per la Sindaca RaggiHenry John Woodcock (che non è né il nuovo americano dell’Olimpia Milano, né una star di Hollywood,) dà la caccia a Tiziano, padre del Renzi figlio, indagato per concorso in traffico di influenze . Giuro.

Nel mezzo ci siamo noi, gli elettori. Furenti perché la politica brancola nel buio e, se va bene, si osserva, rapita, l’ombelico.

Sommessamente però chiedo: davvero dopo il voto referendario l’elettore ha diritto di protestare? In questo caos ultra melmoso (melmoso lo è da lungo tempo) non ci ha portato un voto parlamentare, ma popolare. Questa volta a fare casino non sono stati gli eletti, ma gli elettori (e ricordo, sospirando, che i Padri Costituenti, si guardarono bene da indire un referendum per approvare  la Costituzione. Quell’Italia ancora monarchica e fascista l’avrebbe massacrata. Quella era classe dirigente, mica pizza e fichi).

Ma c’è ancora un  passaggio, quello che (con ogni probalità) ci farà schiantare sul fondo del barile. Sarà quando l’ elettore incazzato con la politica che, sicuro di essere più bravo, o almeno non peggiore di “quegli sfaticati che paghiamo profumatamente” deciderà di mandare via mail il suo curriculum vitae a un qualunque movimento/partito che corra in una competizione elettorale per candidarsi e, che grazie a una ventina di click, verrà eletto.

Lo so è già avvenuto. Ma voi fate finta di nulla.

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