QUARANTA – Italia Rossa giorno 13

Non sono più un cattolico praticante da vent’anni (anno più, anno meno). Colpa dei casi della vita, colpa mia, colpa delle polveri sottili. Poco importa. Eppure continuo a ritenere il Vangelo una delle letture più utili al vivere comune e il manifesto più rivoluzionario che il mondo abbia visto (Tomas Moore, Karl Marx, Mao Zedong, in confronto, hanno scritto il libro Cuore).

La Quaresima è iniziata a fine febbraio, quasi in contemporanea con la Quarantena collettiva. Oggi è la Quarta Domenica di Quaresima e la seconda domenica di Italia Sicura.

Il mio professore di lettere di V Ginnasio, Gaggero (non ricordo il nome), diceva. “Invidio chi ha fede, perchè la fede è capace di dare consolazione. Ma sono ateo“. Sono quasi quarant’anni (ancora il 40 che torna) che questa sua frase mi ronza in testa.

Quando mi sono trovato di fronte a situazioni che ti facevano dubitare dell’esistenza di umanità nell’uomo, quella frase di Gaggero tornava ancora più forte. Avere fede aiuta, di fronte all’incredibile, a trovare una spiegazione, magari piccola, ma in grado di non farti crollare.

Non sono più cattolico praticante, non credo che esista un solo Dio (anche perchè non vedo cos’abbiano fatto di male Allah o Manitù), non credo che esista un signore con la barba che abbia plasmato tutte le cose prima di ogni cosa, ma ho fede. E questo mi stupisce sempre.

Detto male: sarebbe deludente che fosse tutto qui. Voglio dire: nasciamo, cresciamo, viviamo (chi più chi meno) facendo uno slalom quotidiano tra mille incertezze e pochissime certezze, poi un giorno (a caso, il più delle volte senza grandi preavvisi) moriamo, chiudiamo gli occhi e ciaone. Tutto qui? Finito, game over, buio cosmico? Siamo andati sulla Luna, ma alla fine il nostro destino è identico a quello delle formiche? No, dai.

Stiamo vivendo una Quaresima laica, la chiamiamo Quarantena e aspettiamo tutti la nostra Pasqua di Resurrezione, aspettiamo che passi la nottata (sì, “Adda passa a nuttata“), per ri-tornare a uscire di casa e ri-tornare alla vita di prima, che però non sarà mai più quella di prima.

Buona domenica.

 

 

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