RENZIANI DI M***A

Sono stato renziano, convintamente. Come la maggior parte di coloro che oggi negano di esserlo stati.

Nel 2016, dopo la sconfitta del Sì al Referendum Costituzionale, quella che ha visto brindare alla batosta subita dal Partito Democratico il trio Bersani-D’Alema-Speranza, il mio entusiasmo renziano ha iniziato a raffreddarsi inesorabilmente. A quel tempo il trio ribelle militava nel PD, e Matteo Renzi era segretario del partito medesimo. Caino e Abele avevano un rapporto meno astioso; peccato che, in questo caso, non ci sia nessuno degno di vestire i panni di Abele.

Eppure, per me, il Governo Renzi, dopo il Prodi 1, è stato il tentativo meglio riuscito di fare del riformismo una parola con del significato e non solo uno slogan buono per i comizi elettorali. È andata com’è andata, cioè malissimo, per Renzi, il PD e il Governo.

Qualche giorno fa su una bacheca di quelle che predicano più diritti, più amore, più libertà, più pace nel mondo, ho letto un post dove campeggiavano solo tre parole. Non erano “sole, cuore e amore“, ma: renziani di merda. Con tanto di emoticon a forma di cacca di cane occhiuta.

Mi ha colpito moltissimo (invecchio, mi turbano anche le piccole cose), un po’ perchè, non essendo uno che ama rinnegare ciò in cui ha creduto, ho sentito quell’insulto anche indirizzato a me, un po’ perchè coltivo l’illusoria speranza che se dici di credere nel Sol dell’Avvenire non pensi che il tuo prossimo sia “merda” e infine perchè mi chiedo: ma che senso ha? Dove conduce un pensiero (sì, pensiero) fatto così?

Ho cercato risposta nelle mia libreria (sono uno che legge parecchio), ma non l’ho trovata. Forse non ho letto abbastanza, o almeno non ho letto i libri giusti. O forse la risposta è in quell’assenza di risposta: se ami le parole, non le usi così. Non in pubblico, non per definire il tuo avversario politico.

Renziani di merda(togliete “renziani” e metteteci cosa volete) non è una critica politica, non è un pensiero alternativo, è, al massimo, un rutto a fine pasto. Lo so, state pensando che, invece, “Fascisti di merda” si può dire. No, anche il fascismo, forse soprattutto il fascismo, lo si combatte con la pratica politica. E i libri, le parole, la cultura.

Sto cercando di ricordare quando ho pubblicamente definito “merda” qualcuno in pubblico. A parte lo stadio (“Mi pento e mi dolgo dei miei peccati“) e qualche scomposto litigio in gioventù, non ricordo altri luoghi, nemmeno virtuali, nei quali mi sia permesso di dare della “merda” a qualcuno.

Adulti senzienti che amano la politica, e, per inciso, la politica che guarda a Turati e Gramsci, possono darsi reciprocamente della “merda” credendo che questo possa costruire una società partecipata, giusta, aperta? No. Secondo me, no.

Temo però che sia tardi, che i buoi non solo siano già scappati dalla stalla, ma siano già stati ripresi, abbattuti e finiti nel barbecue di Pasquetta di qualche anno fa.

C’è di buono che vado per i 55 anni e che il futuro non mi appartiene più. Se finiremo a “fare politica” urlandoci reciprocamente “pezzo di merda” da una bacheca, potrò almeno dire a me stesso che, a questo, almeno a questo, non ho contribuito.

Be the first to comment on "RENZIANI DI M***A"

Leave a comment

Your email address will not be published.


*