Senza titolo

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Con lo stesso entusiasmo con il quale mi recherei ad una assemblea condominiale, domani parteciperò alle Elezioni Primarie del Partito Democratico.

Darò il mio voto per scegliere il prossimo segretario nazionale. Voterò Renzi Matteo, e lo farò per palese assenza di alternative. I due sfidanti sono brave persone volenterose, ma hanno lo stesso appeal di un barattolo di olive denocciolate sugli scaffali del supermercato.

Se devo scegliere un leader di partito, mi serve uno che abbia almeno la stessa grinta di Gianpiero Marini, altrimenti meglio lasciar giocare gli altri.

Non sono un iscritto, non sono un militante, ma credo che il PD, nonostante limiti enormi, casini epocali e stucchevoli liti interne,  sia ancora l’unico luogo nel quale si pensi la politica osservando la realtà (quella vera, non quella che trovi su Facebook), mentre il resto del panorama politico, a me pare, si osservi l’ombelico (o il profilo Twitter) con inutile vigoria.

Rimane un dato: la sconfitta referendaria è stata una mazzata sui denti per le velleità riformiste di un paese che (a parole) le vuole, ma (nei fatti) le rifiuta. Dal 5 dicembre in poi, sulla scena politica italica, non è successo più nulla o quasi (nascita del partito degli scissionisti anti-renziani a parte).

Domani sera il PD avrà il nuovo segretario, che sarà ovviamente quello vecchio. Assisteremo alle moine di Michele Emiliano(che se ne andrà sbattendo la porta) e all’abbozzo di Andrea Orlando (che di fare il segretario di un partito incasinato come il PD non ne ha alcuna voglia, e si vede).

E poi? E poi aspetteremo che il Parlamento faccia una nuova legge elettorale per Camera e Senato.

Smettetela di ridere, vi prego.

P.S. Non sono riuscito a dare un titolo decente a questo post. Temo non sia un caso. Accetto comunque suggerimenti.

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