Quando è nato il BookPostino ero certo che sarebbe andata come al solito. A me vengono spesso delle “idee”, o almeno,  qualcosa di simile a ciò che comunemente viene ritenuta un’idea, ma la reazione di quelli che mi circondano è stata, quasi sempre, uno stanco sorriso accompagnato da un sospiro, tipo quello che fa una mamma quando il figlio, ormai in età puberale, combatte come un demonio per convincere l’universo mondo che gli UFO esistono. Lei lo guarda con compassione e mormora tra sé: “Crescerà mai, mio figlio?”.

Mi è capitato spesso di vedere quello sguardo nelle persone che mi stavano accanto: in famiglia, sul posto di lavoro, tra gli amici di una vita. “Sante, crescerà mai?”. Ovviamente ho sempre finto di non leggere tra le righe, di abbozzare e di impedire alla mia autostima di collocarsi a un livello degno di un carotaggio petrolifero.

Questa volta, invece, è successo l’impensabile. Alla mia idea hanno creduto in TRE. Uno, può anche succedere, ma tre … Infatti stento a crederlo. Osservo gli eventi quasi come uno spettatore esterno e silente.

Il futuro ci dirà, ma in attesa del verdetto, rimane il presente. Rimane il fatto che tre amici (e se vogliamo, neanche tanto amici, nel senso che ci conosciamo, ci stimiamo, ma non abbiamo condiviso nulla del nostro passato) credono che sia possibile trasformare il BookPostino in un’opportunità di lavoro (usano addirittura la parola “business” capite?), perché dicono che ho avuto un’idea geniale.

Quindi? Quindi saremo al prossimo Salone del Libro, Padiglione2, Stand G31, e da lì inizierà una nuova avventura.

Se avete tempo, passate a salutare.