Tra Grillo Beppe e Santo Francesco

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Quando l’inventore del Sacro Blog, in uno dei suoi non rari momenti di delirio di onnipotenza, ha celebrato il movimento politico di proprietà di una web agency, come espressione del nuovo francescanesimo, erede diretto di quello fondato da Francesco Bernardone, mi è scappata una mezza bestemmia.

Questa mattina, quando sempre sul Sacro Blog, ho letto un sacro post che spiegava quanto grave fosse, a Roma, l’emergenza degli immigrati e dei campi rom, e quindi della necessità di rapide e drastiche soluzioni, mi è scappata l’altra mezza bestemmia.

Sebbene sia diventato un occasionale e poco ortodosso frequentatore di sacrestie, di francescanesimo me ne intendo. Li ho frequentati (i francescani, nella versione cappuccina) per un quarto di secolo. Anzi, ad Assisi, c’è un museo francescano, il MUMA, nel cui colophon campeggia anche il mio nome. Voglio dire: non sarò un esperto, ma temo di saperne più di tutti quelli che lavorano nella web agency in questione.

Vale la pena ricordare che Francesco Bernardone era ricco da paura e decise di vendere tutto ciò che era suo, di vivere questuando, di non giudicare il prossimo e di testimoniare con la pratica quotidiana uno stile di vita in aperta rottura con i costumi del tempo.
Per dirne una: lui andava a cercare i lebbrosi per lenirne la condizione, che era, letteralmente, una condizione di merda, e se ne fotteva di quello che pensava la gente per bene del suo essere accogliente, rispettoso, attento a quelli che non trovi nemmeno in fondo alla lista degli sfigati. 

Partendo da questi elementari dati di fatto, attinenti alla storia italica del XIII secolo, faccio fatica a vedere Francesco Bernardone nei panni di un leader politico, agitprop digitale, che prende a calci nel culo rom e immigrati arrivando a bordo di un suv con i vetri oscurati.

In verità faccio fatica anche a vederlo in vacanza in Costa Smeralda (come il leader agitprop in questione), ma è anche vero (parlando di illustri personaggi che viaggiano per luoghi lontani) che Francesco Bernardone si è spinto fino in terra islamica a vedere che aria tirava. C’è da dire che lo scopo della sua visita in quel d’ Egitto era sanare i conflitti in corso, non organizzare un VDay all’estero.

Ecco, tutto ciò per dire che che a me è bastata e avanzata la Democrazia Cristiana per distruggere la buona reputazione di una tradizione culturale della quale molto critico, ma moltissimo apprezzo. Per cui, almeno Francesco Bernardone, lasciatemelo stare, vi prego.

Anche perché tra Grillo Beppe e Santo Francesco, non c’è partita.

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