La piazza vivibile

 

Dopo il disastro di Piazza San Carlo, i casini di Piazza Santa Giulia, è arrivato l’evento “sicuro e vivibile” (sono parole della Sindaca) di Piazza Vittorio. C’è voluto un morto, 1500 feriti e una mezza dozzina di locali disfatti dalla guerriglia Celere-Centri Sociali, per arrivare, anche a Torino, ad avere una piazza “vivibile”.

Chiara Appendino, la Sindaca trentatreenne è felice come una Pasqua. Beata lei.  Un po’ la capisco, un po’ no. Tutto si è svolto in peace&love. Bene, anzi, benissimo. Ma a che prezzo?

Mentre rimaniamo in attesa di sapere cosa abbia scatenato il caos di Piazza San Carlo (mi era sfuggito  il dettaglio che quella sera Chiara fosse in tribuna a Cardiff, a tifare la Gobba) e chi sia il responsabile che ha scritto un’ ordinanza “anti-mala-movida” assai bislacca (sono settimane che ci si chiede chi può bere cosa, quando e come), ieri per la Festa di San Giovanni (patrono di Torino, festa delle feste, l’appuntamento di piazza di inizio estate, quello di cui tutta la città ne parla,  fuochi d’artificio, regata storica, etc. etc.)  la gente, per lo più, se ne è stata a casa.

Per me è una tradizione (non andare). Ci sono capitato (trascinato) un paio di volte e mi sono puntualmente maledetto per essermi fatto colà trascinare. Calca ovunque, comunque. Una marea di gente in ogni dove nel tratto del Po che costeggia il centro città. Delirio da stadio. Non fa per me.

Ieri, scrive la Sindaca felice, tutto si è svolto in sicurezza e vivibilità. Vivibilità. Grazie al piffero, dico io: c’era la metà della gente attesa (che era già la metà di quella abitualmente presente). Anzi, se continua così, a fine mandato alla Festa di San Giovanni ci potrò finalmente andare. Tu dici “vivibile”, io dico “vuoto”. Tu pubblichi la foto dal lato fiume (pieno), io quella dal lato strada (vuoto).

E’ sempre una questione di punti di vista, soprattutto in politica.

ps se vai a vedere il derby all’Olimpico, trovi parcheggio in via San Marino angolo corso Agnelli, non fai coda per prendere il biglietto sotto la Torre Maratona, passi i tornelli senza imprecare, ti siedi in curva senza litigare con l’ultras di turno, vai con calma a fare pipì nell’intervallo ed hai anche tempo per una chiacchierata con un vecchio amico, vuol dire che stai assistendo al derby con meno spettatori nella storia del calcio. Tu pensi: “Cacchio c’è poca gente a stò derby”. Ti sbagli: è un derby vivibile.

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