VOGLIO CAMBIARE IL MONDO

Perchè ti candidi Mauro? “Perchè ho ancora voglia di cambiare il mondo.”

Lo dice così, sorseggiando un succo di frutta alla pesca in un caffè di piazza Vittorio dove ci siamo dati appuntamento. Mauro Esposito vuole entrare in Consiglio Comunale a Torino e appoggerà il candidato del centro sinistra, Stefano Lo Russo.

Mauro, classe 1965, è un architetto e ingegnere di successo, che anni fa è stato avvicinato dalla ‘ndrangheta, mentre era alle prese con un grosso cantiere a Rivoli, alle porte di Torino. Mauro ha fatto quello che 99 volte su 100 i suoi colleghi non fanno: è andato dai Carabinieri, ha denunciato il tentativo di infiltrazione mafiosa, ha affrontato tutto ciò che ne consegue e il 1 luglio del 2014 li ha fatti arrestare tutti.

L’ho fatta semplice, forse troppo. La battaglia per la legalità che Mauro ha deciso di combattere è stata lunga, costosa, dolorosa e incerta. Aveva di fronte la mafia più organizzata, potente e ricca del mondo.

È stata durissima, la mia battaglia più dura. Non a caso festeggio due compleanni: il giorno il cui sono venuto al mondo e il giorno in cui li hanno arrestati. Quel giorno sono rinato.”

La Nave di Teseo (la casa editrice fondata da Umberto Eco ed Elisabetta Sgarbi) ne ha fatto un libro, Luigi Pelazza (con le Iene) ha seguito la vicenda step by step. Libera contro le mafie, creatura di don Luigi Ciotti, ne ha assunto la difesa.

Mauro, che ha una moglie, due figli e una passione viscerale per il tennis (è un classificato di seconda categoria), per non farsi mancare nulla, dal 2019, è anche consigliere comunale d’opposizione a Caselle (lui risiede da quelle parti), eletto con una lista civica di centro sinistra. La nota è interessante perchè l’area di Leinì, Caselle, San Maurizio è storicamente una zona nella quale la mafia calabrese è molto attiva.

A Caselle il mondo l’abbiamo cambiato per davvero – mi racconta Mauro – Adesso la trasparenza negli appalti è totale. Non c’è atto dell’assessore ai Lavori Pubblici che non spulci fin nei dettagli e tra gli imprenditori, se qualcuno ha problemi nel rapportarsi con la pubblica amministrazione, ora sa a chi rivolgersi. E se per caso arrivano pressioni indebite di qualunque tipo, si va dritti in Procura. Ora tutti hanno voglia di venire a lavorare a Caselle, prima avevano paura.”

Insomma, oltre al tennis, c’è anche la passione politica, a tal punto da portarlo a tentare l’avventura sotto la Mole. “Posso permettermelo, non lo nego. – prosegue – L’azienda è solida, stiamo lavorando a spron battuto, posso fare politica senza rendere conto a nessuno, se non a chi mi ha dato fiducia.”

Appena la candidatura per entrare in consiglio comunale a Torino verrà ufficializzata, decadrà da consigliere a Caselle (“Chi mi sostituirà è più rognoso di me, ai lavori pubblici continueranno a non dormire sonni tranquilli“).

Mauro Esposito si candida a Torino con i Moderati di Giacomo Portas, due volte eletto in Parlamento con il PD e ora in Italia Viva. Scelta saggia? “Conoscevo poco Portas, e in quelle poche volte che ci siamo incrociati non ci siamo neanche piaciuti troppo. Ci siamo ritrovati ora e sono davvero molto contento di come stiamo collaborando. Ho trovato un vero amico che mi ha dato fiducia e consigli preziosi. Vogliamo affrontare e vincere insieme questa sfida.”

L’idea che in Consiglio Comunale, a Torino, possa sedere un testimone di giustizia che di appalti ne capisce quasi più di Raffaele Cantone, lo ammetto, mi intriga moltissimo. Che a una pletora di teorici dell’onestà arrivata festante a Palazzo Civico manco avessero preso la Bastiglia (ogni riferimento all’amministrazione uscente è voluto), si sostituisca uno che ha pagato a caro prezzo la scelta di essere onesto per davvero, mi spinge quasi all’ottimismo.

Il 3 ottobre credo proprio che voterò Mauro Esposito.

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