EMPATIA GENERALE

Come tanti, anche noi, ieri all’ora di cena o giù di lì, con una certa dose di curiosità, ci siamo messi seduti davanti al tv per “conoscere” il Generale Commissario, l’uomo che in virtù della propria specializzazione in campo logistico, dovrà trovare il modo di vaccinarci tutti, presto e bene.

Il salotto domenicale di Fabio Fazio ha visto passare tutti i protagonisti della lotta alla pandemia, quindi il Generale Figliuolo Francesco Paolo, da Potenza, non poteva certo mancare all’appello.

Era impacciato. Le interviste televisive di questo tipo non sono la Piazza d’Armi dell’alzabandiera e si è notato soprattutto all’inizio, poi si è sciolto.

Linguaggio un po’ bloccato dal casermese. Capita sempre così quando un militare si siede davanti alle telecamere: sembra un marziano che sbarca davanti all’IperCoop il sabato pomeriggio. Un po’ spaesato, un po’ incredulo, un po’ pentito.

Al di là delle promesse (che verificheremo nelle prossime settimane) ciò che ci ha colpito (uso il plurale perchè ero lì davanti al tv della cucina insieme alla mia compagna) è stata l’empatia. Un alto tasso di empatia e consapevolezza, che ha contagiato noi a casa, Fabio Fazio che interloquiva con Figliuolo e il prof. Burioni che era presente in studio. Quando il noto virologo è esploso in uno spontaneo e quasi gridato “Finalmente“, di fronte ad alcune affermazioni del Generale, si è intuito il valore della posta in gioco.

A me è quasi scesa la lacrimuccia. Del resto, cosa siamo senza empatia? In un momento come questo, con 110 mila morti da piangere, ospedali in ebollizione, economia in ginocchio, l’empatia non può latitare. O ci mettiamo nei panni altrui oppure è finita davvero.

Figliolo ci è sembrato uno che avesse ben chiara la gravità della situazione (250 persone che muoiono ogni giorno, 10 ogni ora, una ogni 6 minuti) e che fosse ben determinato a chiudere il più rapidamente possibile questa conta. I morti di Covid, sono nostri. Nostri, non di altri.

Con buona pace dei golpisti, dei complottisti, dei puristi della rivoluzione socialista, il Generale Figliolo difficilmente sovvertirà l’ordine democratico. Più probabilmente ci permetterà di mettere in soffitta la freddezza che rasentava la cafonaggine, nonché gli scarsissimi risultati, di chi lo ha preceduto. Sì parlo di Domenico Arcuri, il super commissario voluto da Giuseppe Conte.

Sui risultati di Arcuri, la cui assenza di empatia è ciò che mi ha sempre colpito, ben più dell’agire, vi rimando a due fonti: Milena Gabanelli e il Fatto Quotidiano. Scegliete liberamente, ma vi consiglio la prima. Al Fatto sono ancora in lutto e vedono l’era contiana ancora con troppa nostalgia. Faticano a mettere a fuoco la nuova realtà, ma confido nel potere salvifico dell’empatia.

Be the first to comment on "EMPATIA GENERALE"

Leave a comment

Your email address will not be published.


*