Free Hugs

L’ho visto ieri in piazza Castello. Non chiedeva nulla, anzi. Era lì per regalare abbracci, semplicemente un Dispensatore naturale di abbracci.

Mi sono messo in fila (eravamo tre o quattro) e l’ho abbracciato, mi ha abbracciato e ci siamo augurati Buon Natale. Ma altri arrivavano e poi lo ringraziavano, sorridendo. Lampi di felicità inattesa.

Avrei dovuto chiedergli il nome, il perchè, il come, il quando. Ha prevalso la sorpresa, una lieta sorpresa che ha ammutolito il cervello e messo in moto il cuore indurito dagli anni. Una specie di Buona Novella semplice e laica. Tutto racchiuso in un abbraccio. Non mi avrà fatto svoltare la giornata, ma mi ha regalato un sorriso e un motivo per dire che in fondo non è poi tutto così nefasto. Sto’ cavolo di tunnel una luce laggiù in fondo deve averla!

Allontanandomi però mi ha assalito un dubbio: non è che adesso arrivano i Vigili Urbani e lo multano per qualcosa? C’è sempre un comma nascosto da qualche parte, pronto a fregarti mentre raccogli la saponetta nella doccia. Viviamo tempi nei quali anche i piccoli segni di speranza possono risultare insopportabili a qualcuno. E questo qualcuno sbuca sempre, e non va bene per nulla.

Spero di incontrare di nuovo il giovane dispensatore di abbracci, di ringraziarlo ancora, di abbracciarlo una seconda volta e di chiedergli finalmente il nome. Ho voglia di dare un nome alla speranza.

 

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